sabato 27 giugno 2009

Dove puoi trovare i BIGLIETTI per HOPELESS FESTIVAL



PREZZO D' INGRESSO: 18 euro + d.p.(2euro)
Prevendite disponibili da martedì 23 giugno a Roma nei seguenti spazi:
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Questi sono i punti vendita su Roma dove poter comprare i biglietti per HOPELESS FESTIVAL.

SHOP

FIRST LOVE (zona fleming) via Civitella D'Agliano 15 (RM) tel: 06 45477906

PARIS SPORT (zona trieste\salario) Via di Priscilla 97 (RM) tel: 06 86214671

HE MAIL (zona S.Lorenzo) Via Tiburtina 146 (RM) tel: 06 4441269

40 GRADI (zona Prati/S.Pietro) Via Virgilio 1 (RM) tel: 06 68134612

H STREET (zona san giovanni) via Licia 66 (RM) tel: 06 77261289

RIPPLE MADE (zona via del corso) via Laurina 39 (RM) tel: 06 36006166

URBAN STAR (zona marconi) via Enrico Fermi 91 (RM) tel: 06 45441509

FISHEYE (zona trastevere) viale Trastevere 63 (RM) tel:

YOU (zona monti) via degli zingari (RM) tel:

SUPERSTYLIN (zona appia tuscolana) via di Santa Maria Ausiliatrice 28 (RM)
tel: 06 7810292




BAR

CHIOSCO, (zona ponte milvio) resp. Flavio 3292371550 Alessia 3395071231

BARETTO (zona monte verde) via Garibaldi Giuseppe 21 (RM) tel: 065896055

MAGICK BAR (zona Prati) Lungotevere Oberdan 2 (RM) resp. Valeria tel. 3335420954

PUCCI (zona trastevere) piazza Mastai xx (RM) resp. Andrea tel .3883651912

FRENI E FRIZIONI (zona trastevere) Via del Politeama 4 (RM)

LES AFFICHES (zona centro\Pace) via dell Anima 52 (RM) tel. 06452214600

***IMPORTANTE ***

E’ attiva la "Prenotazione Online" dei biglietti solo per chi verra’ da fuori Roma
mandando una mail ad hopelessfestival@gmail.com con oggetto nome\cognome\ citta’.
Potranno ritirare e pagare il biglietto esibendo un documento alla cassa apposita il giorno dell’ evento.

giovedì 25 giugno 2009

Photo CARL BARAT @ KIY by Rendez Vous



OH CARL!! my favourite Dj :)


VIDEO.CARL BARAT - CAN'T STAND ME NOW @ KIY

a proposito di HOPELESS FESTIVAL....

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Le prevendite sono disponibili al prezzo di 18 euro + d.p. nei seguenti negozi:
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FIRST LOVE SHOP (zona nord/Fleming)
VIA CIVITELLA D'AGLIANO 15
00191 ROMA
TEL: +39.(0)6.45477906

PARIS SPORT (zona Salario/Trieste)
97, VIA DI PRISCILLA, Roma
tel: 06 86214671

RIPPLE / MADE © (zona Via del Corso)
via laurina 39 Rome - Italy
+390636006166

PUCCI
piazza mastai(zona trastevere)

CHIOSCO
ponte milvio
responsabile
flavio
3292371550
alessia
3395071231

HE MAIL (zona S.Lorenzo)
Via Tiburtina 146
00185 Roma (RM)
064441269

URBAN STAR (zona Eur)
via Enrico Fermi 91/93, Roma

Baretto ( zona Trastevere)
Via Garibaldi 27 f
Roma
tel. 0658365422

THE MAGICK BAR (zona Prati)
lungotevere oberdan 2, Roma (RM)
Tutti i giorni dalle 18.30 alle 2.00

WE DON'T CARE WHAT THEY SAY

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KIY on BF autunno 2008

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mercoledì 24 giugno 2009

HOPELESS FESTIVAL // EVENT OF THE SUMMER

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KIY & NO FUTURE PRESENTANO
HOPELESS

HOPELESS è l’evento musicale dell’estate romana. HOPELESS vi lascerà a bocca aperta. HOPELESS è allo Spazio Zero. HOPELESS è il 15 luglio… Sì, avete capito bene! Non importa dove sarete il giorno prima. Non importa se sarete accanto a un sudatissimo fan di Vasco Rossi che vuol fare l’alternativo a Capannelle. Vogliamo soltanto regalarvi l’opportunità di vivere l’ultima vera club nite della stagione musicale romana. Poi sarete liberi di andarvi ad ustionare sulle magnifiche dune del litorale romano.
L’occasione ve la offre chi vi ha fatto passare notti intere a dimenarvi con le migliori band d’oltremanica (KIY - Keep It Yours) ed i più apprezzati Dj del panorama elettronico (No Future) ed ha individuato nel duo canadese dei CRYSTAL CASTLES
(live!!!) la migliore fusione possibile tra le rispettive influenze musicali. Alice Glass e Ethan Kath sono famosi per i loro live show adrenalinici, per il perfetto intreccio tra la magistrale utilizzazione di sample di Ethan e la graffiante voce distorta di Alice. Con un album che ha ricevuto ottime critiche sia negli States che in Gran Bretagna, i due si sono lanciati in una serie di tour memorabili, a conclusione dei quali è arrivata la caotica esibizione di Glastonbury 2008, sospesa a causa del continuo lanciarsi di Alice tra le braccia di un pubblico in delirio. D’altronde stiamo parlando di musicisti che hanno deciso di fare del rivisitato logo della maison Chanel e di una Madonna tumefatta i propri simboli…
Inoltre parteciperà alla prima edizione di HOPELESS, PEACHES (djset), sei album all’attivo e una serie impressionante di remix, che negli anni hanno fatto tremare i dancefloor di ogni club del mondo, e un GUEST ancora da annunciare.
LASCIATE OGNI SPERANZA VOI CH’ENTRATE A HOPELESS!

21.06.2009 CARL BARAT + Drew McConnell + Anthony Rossomando @ Keep It Yours

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Keep It Yours regala l’ultima perla stagionale al suo pubblico, TIME FOR HEROES, il 21 giugno nella splendida cornice del Lanificio 159, dotato di una splendida terrazza e climatizzato
per ospitare party anche nel bel mezzo dell’estate. Dopo aver fatto ballare con i 1990s e The Teenagers e a conclusione di una stagione contraddistinta dalle parole “sold out”, la club nite più chiacchierata di Roma è orgogliosa di presentare Carl Barat, ex dei Libertines e dei Dirty Pretty Things per la prima volta in tour in Italia come solista.
Due chitarre acustiche ed un evento per pochi intimi, solo su invito, per ricreare l’eccezionale
atmosfera di uno degli show acustici spesso improvvisati a Londra dagli ex libertini, Carl Barat e Peter Doherty. Di chi sarà la seconda chitarra? Di Anthony Rossomando, chitarrista dell’ultima band di Barat, i Dirty Pretty Things, pronto a dar man forte a chi gli ha permesso di calcare gli stage di tutto il mondo.
Il curriculum di Carl Barat parla chiaro: due album, gli evergreen “Up The Bracket” e “The Libertines” ai vertici delle classifiche anglosassoni con il compagno di scorribande Peter Doherty
nei Libertines, altri due con i Dirty Pretty Things, “Waterloo To Anywhere” e “Romance At Short Notice”. Di prossima pubblicazione è un album di inediti a cui Barat sta lavorando da tempo, sperimentando nuove sonorità.
Ma il futuro ha in serbo qualcosa di più entusiasmante per l’ospite di Keep It Yours. I fan la sognano e le riviste di settore la chiedono a gran voce. E’ la reunion dei Libertines. Le prove sono state già fatte, si attende solo l’ufficializzazione. Nell’attesa cosa c’è di meglio dell’esclusivo show acustico di Carl Barat offerto da Keep It Yours?
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ATTENZIONE ATTENZIONE!!!!!

Vi avevamo detto “Closing Party”… Ok! Siamo dei cazzari, avete ragione. Se non vi siete mai fidati di Keep It Yours avete fatto bene, ma da ora in poi vi converrà farlo. Siamo sporchi, cattivi e anche un po’ infami, ma ci perdonerete se abbiamo voluto regalarvi un ulteriore motivo per farvi bocciare all’esame di lunedì. Drew McConnell ha deciso di prendersi un’ora d’aria dai Babyshambles per seguire il suo amico Carl Barat nel tour italiano che farà tappa anche alla nostra club night. Oh! E se qualcuno di voi ha seriamente creduto ad una reunion dei Libertines… Allora siete più cazzari di noi!

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Accrediti e info per la stampa:
stampakiy@gmail.com

21.05.2009 1990’s @ Keep It Yours (Closing Party), Rising Love

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KIY CLOSING PARTY | 21 MAGGIO 2009 from Aira on Vimeo.


Giovedì 21 maggio, Roma. Sera. Caldo, afa. 1990’s a palla.
Già, perché alle 23 mi aspettano al Rising Love per il KIY Closing Party.
E allora “my cult status keeps me alive..!” Sebbene Kicks mi sembri all’orecchio molto più ripulito e maturo/melodico di Cookies, l’ ascolto tutto d’un fiato, così sarò pronta a scatenarmi tra la folla. Qualche canzone si assomiglia, qualcuna sembra addirittura avere lo stesso riff.

Ma chissene, sono tornati. E io che li ho scoperti per caso! E’ forse una settimana che sto stressando i miei amici su quanto sarà stupendo andare lì e blabla.. Ci diamo appuntamento alle 22 e, riuniti, ci dirigiamo di buon grado al concerto. Però è tardi. “Quindi che si fa? Taxy da P.zza Bologna per raggiungere il locale?” Essia. Troviamo un tassista chiacchierone che ha subìto un intervento all’aorta (essendo in compagnia di due studenti di medicina,lascio loro a sostenere ogni discorso sul tema) e si diverte a raccontare che,nato a Roma, è la pecora nera in una casa di romanisti sfegatati:” Ho sempre tifato Fiorentina”. E no, non è questione di cellule, canterebbe Battisti. Poi chiede informazioni sulla serata “E’ un gruppo conosciuto?” “No”, rispondo. E lui, subito: “beh, che ti frega, basta che a te piacciono. Anche io da ragazzo andai in fissa per un gruppo che ora nemmeno si sente più: i Transvision Vamp” (e nello stupore generale un dei due medici con me presenti, Fabrizio, li ricorda eccome!!!!)
Arriviamo finalmente, scendiamo dal taxy e ci va di fare i fighi anche davanti al locale: scavalchiamo la fila credendo di poter entrare prima solo perché siamo in lista. Inutile. Ognuno ha bisogno dei suoi 15 minuti di celebrità, eh? I nostri sono stati decisamente meno.
Il Rising Love si apre infine ai nostri occhi. Bello ed un po’ minimale. La sorpresa è scoprire che è una sorta di franchising coi vari Rising d’Italia tutta: al Rising South di Napoli una volta c’andai a fare la comparsa per un film che chissà che fine ha fatto. Ero abbastanza giovane, sarà stato forse il primo o secondo anno di università.
Prendiamo da bere e ci mettiamo sotto al palco per goderci i Banshee. Loro dovrei conoscerli di più: sono stati dalle mie zone due volte, una delle quali chiamati da un caro amico che organizza al Rifrullo Music Hall di Eboli (Sa). E invece mi hanno stupita: me li aspettavo molto più in stile Killers, invece entrano truccati e vestiti come gli Spiders From Mars e con un sound alla Interpol vecchio stampo. Fotografo ogni minimo movimento e non mi scollo da sotto al palco nemmeno quando il cantante, neanche tanto timidamente, viene giù dal palco e ci suona davanti ai piedi.


I momenti coi Banshee scivolano felici ma non è per loro che tutta quella gente che, sì fotografa, balla e scherza, è andata lì, bensì per quel trio di ragazzetti giovanissimi e proprio tanto inglesi (soprattutto nei tratti somatici) dei 1990’s. Infatti quando entrano loro si scatena il delirio: chi fotografa (con delle macchinette super belle, tra l’altro in pose stranissime.. quasi come giocatori di bowling!), chi balla, chi sale addirittura sul palco a cantare per qualche frazione di minuto.
La mia cricca mi ha un po’ abbandonato per fumare o prendere aria, ma stare sotto al palco a ballare da sola fa tanto Nerd (in tema con la serata,dite? Vabbè però..) quindi me li vado a riprendere. Quasi come si fa quando vuoi presentare un amico ad un altro.
“Ragazzi – strillo- non sono fighissimi??!” Giacomina e Fabrizio, i due medici di cui sopra, sembrano abbastanza divertiti e questo non è per niente il genere di serate che preferiscono. Però sono bravi a sudare e ballare con me quando, non tanto alle note di Kicks quanto a quelle di Cookies, mi scateno e salto e filmo e scatto foto. Notando che il batterista fa una strana espressione di sforzo quando canta, che il bassista è quasi impassibile e il chitarrista davvero me l’aspettavo più sfigato di quanto sembra lì sul palco.


Non me ne voglia. Nemmeno quando gli salta una corda alla chitarra e interrompe tutto. Il bello della diretta, si dice in radio e in tv. O quando chiede alla folla sudata, scatenata e in delirio, se ci si sta divertendo lì sotto. Senza ricevere risposta. Mi prendono tanto che nemmeno mi accorgo che, a fine serata, danno la buonanotte. Buu, già finito!! Attacca il DJ set ma noi abbandoniamo la festa a malincuore: la nostra carrozza ci aspetta, sebbene la mezzanotte sia passata da un pezzo, sennò si trasforma in zucca. E domani chi ci va a seguire i corsi?

- Arianna Grilli [ prossimamente su questi schermi]

30.04.2009 THE TEENAGERS + Black Square + Noize Invasion @ Keep It Yours

http://userserve-ak.last.fm/serve/_/26923851/Keep+it+Yours++The+Teenagers+tt.jpg
Nuova location, ma organizzazione sempre a cura dei mattoidi di Keep It Yours! Tre gli artisti che si passeranno il testimone sui 60mq del palco.
I padroni della serata saranno i Teenagers, un gruppo a me caro per lo stile electro-pop-trance, il cui nome non deve trarre assolutamente in inganno.
Dopo aver suonato con Justice e Vampire Weekend, a noi di Roma faranno assaporare il loro secondo lavoro ancora in fase di registrazione.
A farci ballare fino a notte fonda poi, ci saranno i Noize Invasion e quelli del “Quadrato Nero”.
Quattro angolazioni musicali mixate allo scopo di far saltare anche i delegati di Cgcl, Cisl e Uil in fase pre-concertone.

Luisa DN

09.04.2009 LITTL'ANS @ Keep It Yours

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littlans live KIY at keep it yours from Jesse Germano on Vimeo.


littl'ans live at keep it yours from Jesse Germano on Vimeo.


"Keep It Yours" è uno degli eventi che aspetto con più ansia.
Anche a questo giro il made in London la fa da padrone.
Saltano sul palco forse gli unici esseri umani a essere in debito con Pete Doherty.
Partiti come spalla nei concerti dei Babyshambles, sono diventati famosi e hanno scalato le classifiche proprio grazie a un singolo pubblicato e cantato con Pete il cattivo, “Their Way”.
Questo sodalizio la dice lunga sul comportamento politically correct della band.
Ma si può perdonare un po’ tutto a chi abbia scelto come nome una parola in slang, sebbene sia quello cockney londinese! Is it wrong?

Luisa Di Napoli

30.01.2009 Eight Legs + Milk White @ Keep It Yours, Roma

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Eight Legs a Roma… Questa volta sarò di parte, mi dispiace per chiunque non abbia a cuore quanto me questi quattro ragazzi da Stratford-upon-Avon. Sotto Weekender Records hanno pubblicato un ottimo album di debutto e per maggio dovrebbero ripetersi con il secondo lavoro. Da quando sul mio pc sono passati quei 15 minuti di These Grey Days pensati per una sfilata di Dior Homme è stato amore a primo ascolto. Dopo averli intercettati in estate a Londra e averli seguiti nel fango del Frequency Festival a Salisburgo era impossibile perdersi il primo concerto capitolino degli Eight Legs. Ad aprire ci sono i Milk White. Graffianti, a tratti ricordano la violenza di alcuni brani degli Yeah Yeah Yeahs. Il pubblico è sulle prime un po’ timido, ma più si avvicina il momento dei “main eventer”, più sale l’eccitazione al Rashomon.

Eight Legs

L’applauso che accoglie gli Eight Legs cozza con il destino che la dea Fortuna ha voluto riservare ai primi minuti dei quattro di Stratford. Infatti, fermo restando il mio spassionato amore per questa band, qualcosa non funziona al Rashomon Club. I microfoni fanno i capricci e il frontman, Sam Jolly, si innervosisce comprensibilmente. Alla maledizione scampano per fortuna il singolone Blood Sweat Tears e Staring At The Sea. L’urlo che segue Wear That Shirt, pezzo dal quale è iniziata la risalita qualitativa dell’esibizione, piena di brani dell’ancora inedito secondo album, è significativo. Una liberazione dopo aver visto andare in fumo i primi 4/5 pezzi in scaletta. Ma gli Eight Legs ci sanno fare e da quel momento in poi si muovono indemoniati sul palco, sopperendo ai problemi iniziali con lo spettacolo puro. Il più attivo è senza ombra di dubbio Jack Warthon, prima chitarra. Prima viene caricato sulle spalle dal pubblico, chitarra compresa, sulle note di These Grey Days, per poi tornare al suo posto sulla conclusione. Poi quello che non ti aspetti. Una veloce arrampicata su due casse e un salto nel vuoto, o meglio, tra le braccia del pubblico. Il risultato è un paio di occhiali per terra, un naso sanguinante e Jack sano e salvo, di nuovo sul palco per raccogliere i saluti del pubblico romano con un sorriso tra lo sbeffeggiante e il preoccupato (per le sorti del malcapitato tra il pubblico). “Fortunatamente” si scoprirà che ad essere colpito è stato il tour manager dell’agenzia Antistar. Meglio non pensare a cos’altro sarà stato sottoposto durante il resto del minitour italiano, che comprendeva anche le tappe di Firenze e di Modena.

Dopo il rituale lancio del plettro da parte del cantante lo stage resta così, vuoto e un po’ desolato. Ma gli Eight Legs non sono scomparsi. Li potete trovare fuori a farsi due chiacchiere con il pubblico, ormai fedele frequentatore delle serate “Keep It Yours”. Ah dimenticavo! Se il vostro sogno è quello di trasformare per una sera la vostra casa nel backstage di un concerto rock, provate a convincere gli Eight Legs… A quanto pare il divertimento sarà garantito!

Si ringrazia Keep It Yours per la fotografia


A cura di Lorenzo, 14 febbraio 2009

A colloquio con Giulius di KIY (Keep It Yours)



Abbiamo scambiato due chiacchiere con Giulio Michelini, ideatore ed organizzatore della serata KIY (keep it yours), appuntamento romano con la musica made in UK!

Chi è Giulio e cos’è il Kiy?

Giulio non è né carne né pesce. Ha 25 anni ed una sola certezza: la passione per la musica e per il Clubbing. Kiy nasce dalle ceneri di kill your idols, serata indie alternative romana nata e morta in soli tre eventi nel 2008…R.I.P.
Kiy, letteralmente “Tienitelo!” è una club-night che non si limita a proporre live concert, ma si impone nella realtà capitolina con la stessa audacia dei party londinesi a base di casino, musica, e location cool-underground.

Sono quindi i club londinesi e l’atmosfera british ad influenzarti principalmente e a dare l’impronta alle serate che organizzi?

Nelle frequenti scappatelle londinesi, principalmente negli anni passati, ho imparato ad apprezzare il concetto del live club, posti minuscoli dove si esibiscono band di livello internazionale con un pubblico ammassato, in delirio, capace di creare la giusta atmosfera ed il calore ideale per un party. Kiy vuole che l’apice emotivo, il momento clou sia a notte inoltrata con i live delle band principali, ma non punta esclusivamente sulle esibizioni dal vivo e sulla garanzia che i nomi delle grandi band indie dello scenario made in UK assicurano. La fine dei live chiude la prima parte delle serate, il dj set dei Noize Invasion garantisce sfrenatezza e casino almeno fino alle 4 di notte…Nanni e Sebastian sono davvero forti…! Il senso e la forza delle tre lettere KIY stanno proprio nella voglia di divertimento, divertimento, divertimento il che implica innanzitutto come dicevo musica di qualità, ma al tempo stesso è la gente giusta e il contesto alternativo a fare la differenza!


Qual è il criterio in base al quale recluti le band, gusto personale o mode del momento?

Semplicissimo: prendo l’ ipod, mi innamoro con una cadenza settimanale di una band e mi faccio in quattro per averla nel mio club. Non seguo assolutamente le hit charts del momento, la radio l’ascolto al massimo per conoscere la viabilità sulla tangenziale, non ho la pretesa di trasmettere una realtà alternativa ad ogni costo, non punto sulle novità del momento, ma il mio obiettivo è quello di proporre uno scenario autenticamente indie, magari meno conosciuto, ma che non ha nulla a che vedere con i prodotti che i media impongono ad ogni costo!

Perche il Rashomon?

Mio fratello Valerio è resident alla serata del sabato, quindi mi sono avvicinato a questo locale come punto di riferimento underground delle notti romane. E’ un club piccolo, scuro, le pareti sono rosse o nere… boh, non mi ricordo.. però ha il palco basso, e questo permette un contatto direttissimo, a pelle con il pubblico… e così deve essere Keep It Yours!!


Raccontaci un po’ di te, della tua formazione.

Ho una formazione prettamente artistica che deriva dagli studi e dai miei interessi personali: ho studiato come curatore di eventi artistici, ho vissuto un anno a Barcellona dove ho lavorato in una piccola galleria d’arte contemporanea e tornato in Italia mi sono diplomato in una nota scuola di design.

Progetti futuri?

Nell’immediato il 30 gennaio ci saranno gli Eight legs da Londra! L’obiettivo è quello di crescere senza troppa fretta, punto molto sulla crew che mi sta intorno e mi da una mano per le varie questioni…., fino a maggio con una cadenza mensile andremo avanti continuando a proporre band inglesi esplosive impegnandoci a crescere a livello qualitativo. Ho in mente di portare tutte quelle band che per vari motivi non sono mai capitate a Roma e che ovviamente fanno parte della mia Podlist! Per ora non svelo nulla, ma vi assicuro che faremo le cose in grande!

E’ un lavoro per te?
Assolutamente no, è un gioco serio, una rivincita, un divertimento. E’ un inizio.

Ritornando a casa cosa ascolterai nell’i-pod?

Sicuramente Unfinished Business dei White Lies…..mamma mia che traccia!!


— di jude

15.01.2009 The Paddingtons + San La Muerte @ Rashomon Club (Keep It Yours), Roma

A cura di Lorenzo, 20 gennaio 2009

Secondo appuntamento targato Keep It Yours al Rashomon Club e secondo obiettivo centrato. Stipare tutta quella gente in una sola stanza è indice di tanto impegno e di una meritata gratificazione per questa nuova realtà romana. A proposito di romani. Tornano all’opera i San La Muerte, dopo aver aperto negli ultimi mesi ai Runners e agli Yeti dell’ex-libertino John Hassall. Ogni volta che questa band calca il palco riceve una buona dose di applausi. Che siano loro la nuova promessa dell’indie-rock italiano? Pezzi come Summer 85 e Castor-Pollux sono prove più che valide. Soprattutto con l’ultima si sono raggiunti livelli di eccitazione tra i presenti simili a quelli preventivabili per i più esperti colleghi inglesi, che da lì a poco avrebbero preso il posto dei San La Muerte sul palco. I cinque ragazzi romani salutano con Say e arriva il momento tanto atteso.

I Paddingtons salgono sul palco accompagnati da dieci bottiglie di birra e già si capisce che lo show sarà molto “intenso”.La tripletta iniziale è micidiale. Si parte con uno dei pezzi più interessanti dell’ultimo album, Punk R.I.P.. E' poi il turno del singolone 50 To A Pound, passando per l’energetica Stand Down, uno dei pezzi-cardine del nuovo album "No Mundane Options". I cinque di Hull provano di essere una band da locale. La loro esibizione è di gran lunga migliore di quella del settembre scorso al Gravity Fest. Prima di tutto diminuiscono i problemi tecnici, fatta eccezione per alcuni fastidi ad una delle chitarre. Inoltre la voce di Tom Atkin sembra un’altra rispetto a quella di qualche mese fa. Non è infine da sottovalutare la concezione spaziale del Rashomon: palco basso e pubblico a ridosso dei musicisti. In sintesi: adrenalina allo stato puro per un gruppo garage-punk come i Paddingtons.
Le due chitarre si intrecciano in quelli che certo non possono essere definiti virtuosismi. Bensì viene a crearsi un muro di suono dai tratti isterici, accompagnato dalla rabbiosa voce di Tom Atkin, capace di sostenere gli urletti in falsetto di Molotov Cocktail per poi ripiombare sulle tonalità punk dell’esplosivo ritornello di Shame About Elle. Se i primi tre pezzi avevano riscaldato il pubblico, gli ultimi due incendiano l’atmosfera del Rashomon, già carica di adrenalina. What’s The Point In Anything New? con i suoi “Hey you!” è un’esortazione diretta al pubblico a dimenarsi, mentre Panic Attack è il colpo decisivo, probabilmente fatale, per chi si trovava al centro della sala ed era stato già travolto più di una volta dal pogo.

Dispiace vederli lasciare lo stage, ma ci si consola subito con le sonorità electro del Djset di Noize Invasion o tornando in macchina per riascoltare di nuovo i Paddingtons, capaci di regalare un’ora di divertimento allo stato puro. In realtà il sollievo più grande lo si ha dando un’occhiata alla locandina affissa fuori dal locale: il 30 gennaio Keep It Yours ospiterà gli Eight Legs. Si ripeterà quanto visto con i Paddingtons?

Si ringrazia Giulia Manta per la fotografia

07.11.2008 Partyshank + Time Stretch @ Rashomon Club (Keep It Yours), Roma

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Il coro “Party-Shank! Party-Shank! Party-Shank!”, l’atmosfera pregna di sudore e fumo di sigaretta, chi vi scrive alla ricerca del suo orecchio destro… Questi in sintesi gli ultimi minuti di quella che è stata un’esibizione travolgente (nel vero senso della parola, visto che qualcuno è effettivamente rimasto travolto nelle prime file dai più scalmanati tra i presenti). Ma procediamo con ordine...

Innanzitutto una menzione speciale va agli organizzatori. La serata “Keep It Yours” potrebbe diventare, nei mesi a seguire, uno degli appuntamenti fissi per i romani appassionati di musica live, soprattutto se il Rashomon Club verrà confermato quale location della serata. Acustica perfetta, temperatura adeguata e un dancefloor tutto sommato abbastanza spazioso. Non resta che sperare in una pronta conferma e in qualche altro live di livello. Già, perché il live set dei Partyshank è stato uno dei più divertenti a cui il sottoscritto ha assistito negli ultimi mesi. Party Sausage e Christian Shank (in arte A1 Bassline), rispettivamente synth e voce, accompagnati da percussioni dai ritmi standard elevatissimi, hanno riprodotto fedelmente quella sonorità trasfigurante i canoni della dance e della musica punk già presente nelle tracce registrate in studio. Gran parte degli appassionati di musica elettronica li conosce per la loro peculiarità: prendere vecchi giocattoli da bambini (quelli con le lettere sonore per intenderci), modificarne i circuiti e tramutarli in strumenti musicali. A Roma si presentano però “a mani vuote”. Un paio di sintetizzatori, una batteria e la voce di Christian Shank. Ma tanto basta per far tremare le pareti del Rashomon fino a tarda notte.

Penis Vs. Vagina è la portata principale, un climax che viene raggiunto forse troppo presto. Si tratta infatti del primo singolo, uno dei loro assi nella manica e si fatica a capire perché debba essere infilato a mo di tappabuchi, in quarta posizione nella scaletta. Un’altra delle canzoni più note ai fan, Kids Of The Future, precede addirittura Penis vs. Vagina e i dubbi sulla scelta della scaletta, già penalizzata dall’assenza degli strumenti/giocattoli, aumentano. In Virgin, ultimo singolo pubblicato dalla band, la voce di Christian Shank si fa graffiante e in alcuni frangenti il punk sembra sopravanzare l’attitudine dance tenuta per tutto il resto dell’esibizione. Il pezzo è tanto apprezzato da venir riproposto, su richiesta di gran parte del pubblico, nell’encore. E a questo punto cosa importa della scaletta? Si danza, i Partyshank sembrano divertirsi quanto il pubblico ed il risultato è puro intrattenimento.

“Party-Shank! Party-Shank! Party-Shank!”, l’atmosfera pregna di sudore e fumo di sig… Ops! Sarà per i ritmi infernali dei Partyshank, sarà per il contorno gentilmente offerto dal live set di Time Stretch, ma la memoria inizia a far cilecca. Ah, si! Ecco come volevo finire questo report… Il New Musical Express ha recentemente pubblicato un articolo su uno studio di MySpace.com sui gusti musicali emergenti per l’anno che sta volgendo al termine. Probabilmente la ricerca non sbagliava ad inserire i divertentissimi Partyshank al primo posto nella speciale top ten.

Si ringrazia Keep It Yours per la foto

A cura di Lorenzo, 11 novembre 2008


KIY è l' acronimo di KEEP IT YOURS
KIY è la peggiore CLUB NITE di Roma
KIY è quello che diavolo volete voi!!!